venerdì 4 novembre 2011

IL PARTITO POLITICO NON PUO’ ESISTERE !

Potrebbe sembrare un affermazione priva di senso, ma invece, trova una sua logica se ci si sofferma sul significato reale delle parole.

Se consideriamo separatamente i due vocaboli, scopriamo che partito significa principalmente di parte, quindi che privilegia una certa formazione, che persegue determinate finalità e di qualunque genere.

Se scomodiamo il sociologo Max Weber, «per partiti si debbono intendere le associazioni costituite al fine di attribuire ai propri capi una posizione di potenza all’interno di un gruppo sociale e ai propri militanti attivi possibilità per il perseguimento di fini oggettivi e/o per il perseguimento di vantaggi personali».

Politica, invece, deriva da “polis”, che in greco significa la città, la comunità dei cittadini; “politica” significava l’amministrazione della “polis” per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano.
Ecco che le due definizioni cozzano irrimediabilmente tra loro, creando fraintendimenti che nulla hanno a che fare con il bene comune.
Ultimamente poi, il termine abusato di antipolitica, andrebbe sostituito con il vocabolo antipartitico.
Ecco perché nascono le liste civiche, quelle vere, non quelle travestite dai partiti stessi per sdoganare l’interesse di parte.
Civico dal latino civis, cittadino. Lista civica è un insieme di cittadini senza appartenenza a nessun partito, ma con una precisa intenzione di fare politica, nel senso più vero e alto della parola.
Fare politica quindi, non significa appartenere ad un partito.
L’espressione partito politico, andrebbe cancellata dal vocabolario, perché priva di significato e irrazionale.
Un governo che parta dal basso, senza le logiche stantie della convenienza partitica, che guardi ai bisogni del cittadino e del territorio in cui vive, cosa piuttosto semplice da realizzare se svincolata dalle ingerenze provinciali, regionali e nazionali.
Dunque le liste civiche, (quelle vere), appaiono oggi l’unica forma democratica di governo del territorio locale e destano timore tra i partiti, perché vicine alla gente, ai suoi bisogni e ai problemi pratici.
Altrimenti, se così non fosse, come spiegare perché a Massa come in altre centinaia di comuni, si continuano a costruire nuove case anche se non ce n’è bisogno, si progettano autostrade che non servono, si deturpa il territorio con fabbriche altamente inquinanti, ed invece non si provvede alla recinzione delle scuole, non viene sistemata la salita pedonale di poggio, si chiudono reparti dell’ospedale, il commercio langue.
E questi sono piccoli esempi.
Perché non smettiamo di farci governare dai partiti ed invece non proviamo ad amministrarci col buon senso ?

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