mercoledì 21 dicembre 2011

Federazione Civica scrive al Premier Monti << Si ai Comuni, no alle Province>>



<< Si ai Comuni, no alle Province>> inizia così la lettera che la Federazione Civica (di cui fanno parte oltre 50 Liste Civiche) ha scritto al Presidente Monti ribadendo e richiamando l'attenzione sull'importante ruolo svolto dai Comuni, avallando e sollecitando invece l'abbandono delle Province.” dal coordinamento federativo, fanno sapere: ”Abbiamo apprezzato la risolutezza con la quale è stato affrontato il nodo della soppressione delle province, e auspichiamo che le pressioni della politica non riescano a vanificare quanto iniziato". Del resto "le liste civiche nascono per rappresentare i territori comunali, le località anche minori, colpite praticamente a cadenza annuale da ogni manovra. Eppure se esiste un livello istituzionale vicino ai cittadini quello è senza dubbio quello comunale, motore primo di ogni ipotizzabile sviluppo. È assurdo accanirsi contro i Comuni, lasciando in piedi quel doppione amministrativo costituito dalla province, che sarebbero dovute sparire dalla nascita delle regioni.
 
Oggi le province non sono solo enti inutili: magari lo fossero. Sono enti spesso nocivi, in quanto ulteriore livello burocratico con potere di veto. Troppo vaste per rappresentare un territorio identitario, spesso finiscono per favorire alcuni comuni rispetto ad altri. Ma sopratutto, in un momento nel quale gli italiani sono chiamati con forza a fare dei sacrifici, riteniamo insopportabile, per non dire poco etico, che si lascino in vita costose strutture politiche, mentre si proceda spediti su altri punti come le pensioni.
 
Queste operazioni non sono comprensibili, e inevitabilmente finiscono con l’allontanare i cittadini dalla politica. Abbiamo tra l’altro apprezzato il tentativo del governatore Rossi, nei mesi passati, di accorpare le province toscane. Un segnale che se portato avanti, oltre a snellire molte diatribe di casa nostra, potrebbe rappresentare un modello di riferimento a livello nazionale. Un Italia meno elefantiaca amministrativamente, con minori costi e maggiore snellezza, potrebbe essere una buon contributo nella comune lotta contro la crisi."

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