mercoledì 8 febbraio 2012

Appello di Massa Comune al sindaco sul servizio idrico “Adeguare le tariffe dell’acqua”


MASSA MARITTIMA – “Il referendum di giugno scorso ha dato il suo esito; adesso la tariffa dell’acqua deve essere adeguata!”. Quello lanciato dalla lista civica Massa Comune è un grido di protesta ed un invito sia per il sindaco e la giunta di Massa Marittima che per tutti gli amministratori dei territori facenti parte dell’Ato (ambito territoriale integrato del ciclo idrico integrato). In data 12 e 13 giugno 2011 con referendum popolare, l’articolo 154 del 2006 è stato parzialmente abrogato con l’effetto dell’eliminazione della “remunerazione del capitale investito”. La corte costituzionale aveva poi dichiarato ammissibile il quesito referendario e aveva affermato inoltre che l’esito di questa abrogazione fosse direttamente applicabile per cui la disposizione risultava immediatamente operativa senza bisogno di alcun intervento legislativo. “La tariffa del servizio idrico – sottolinea nella mozione Massa Comune – è stata determinata considerando la copertura dei costi relativa alla remunerazione del capitale investito, riconoscendo al gestore del servizio un ammontare non inferiore al 7 per cento con diretta incidenza sulla tariffa applicata al cittadino”. La lista civica Massa Comune nei mesi precedenti alle votazioni aveva presentato in consiglio una mozione per inserire nello statuto comunale il principio dell’acqua come un “diritto umano ed un bene pubblico comune”. “Dove ci sono bravi amministratori pubblici – avevano dichiarato i consiglieri di opposizione – la gestione dell’acqua non solo funziona ma costa relativamente poco rispetto ai privati i quali mettono ovviamente al primo posto il profitto. Viceversa – avevano concluso gli stessi consiglieri – la mancanza o l’incapacità professionale di chi dovrebbe controllare la qualità del servizio, i bilanci e gli investimenti o, peggio, la continua corsa alle nomine e lottizzazioni dei posti di lavoro, portano a gravi inadempienze che si ripercuotono negativamente sull’interesse vero dei cittadini”. La nota era stata poi integrata dalla maggioranza e redatta sotto forma di posizione politica. A Massa Marittima la stragrande maggioranza della popolazione, il 65 per cento dei votanti si è espressa per il Sì al referendum abrogativo riguardante la risorsa idrica. Secondo l’iter previsto, l’esito è stato sancito con il decreto del presidente della Repubblica il 18 luglio 2011 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Ma la situazione sembra si rimasta invariata ed i cittadini non ci stanno. “E’ così facile farci portare via i soldi – ha dichiarato un residente del comune metallifero – ma poi per riaverli il percorso è molto più complesso” Ascoltate le lamentele dei cittadini e analizzata la realtà dei fatti, la lista civica Massa Comune ha redatto una mozione che verrà presentata nel prossimo consiglio comunale per chiedere che il risultato del referendum non venga ignorato. Il sindaco di Massa Marittima insieme alla sua giunta e con tutti gli altri primi cittadini facenti parte dell’Ato dovrebbe quindi richiedere la convocazione dell’assemblea dei sindaci Ato aventi all’ordine del giorno l’“adeguamento della tariffa”. “La questione – evidenziano Montomoli, Mazzei e Orizzonte – non riguarda solo il nostro comune ma da qualche parte la richiesta deve partire perché non ci sono dubbi su ciò che l’acquedotto del Fiora dovrebbe fare”.


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